L’amore ai tempi di Facebook

Nell’articolo di oggi vorrei parlare di come l’amore sia cambiato con l’avvento dei social network e di come ne siano conseguite anche delle modificazioni a livello cerebrale.

La prima domanda che mi sono posta è: “Come interpreta il nostro cervello l’amore?”.

L’amore, quel sentimento che ci prende lo stomaco e chi fa battere forte il cuore nel petto in realtà è mediato principalmente dal nostro organo razionale: il cervello! Proprio il cervello, che pensiamo sia la sede della sola ragione, è in realtà la fonte del sentimento, della follia amorosa e del trasporto emotivo. Il nostro cervello ci permette di avvicinarci ad una persona seguendo delle chiare fasi:

  • La prima attrazione, quella che ci spinge ad avvicinarci ad un altro individuo, è mediata dai feromoni, sostanze prodotte dalle nostre ghiandole per lanciare dei chiari segnali ai nostri conspecifici.
  • Una volta stabilito il legame d’attrazione si attivano le aree con un maggior numero di recettori dopaminergici. La Dopamina attiva il nostro cervello in un modo molto simile alla cocaina, facendo sentire meno gli stimoli della fame e della sete e attivando le nostre riserve energetiche atte a renderci maggiormente vitali e attivati nelle fasi iniziali di una relazione. Proprio la Dopamina interagisce con delle specifiche aree cerebrali quali Nuclei della Base (nello specifico Putamen e Caudato) che ci predispongono all’innamoramento romantico, e l’ipotalamo e l’amigdala, che invece sottendono all’eccitazione istintiva. Anche la corteccia parietale posteriore, legata alla gratificazione emotiva e all’attenzione, sembra essere molto attiva in questa prima fase.
  • Durante “l’innamoramento folle” un altro neurormone gioca un ruolo fondamentale: la Serotonina. Questa fa entrare gli innamorati nella fase di pura attrazione ma, dopo i primi anni di relazione, solitamente i suoi livelli si stabilizzano.
  • L’Ossitocina contribuisce all’attaccamento a lungo termine. La sua secrezione, oltre a quella di endorfine, sembra essere relata alla maturità della relazione amorosa e al consolidamento del rapporto.

 


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CURIOSITA’: Lo sapevo che negli uomini l’innamoramento corrisponde ad una maggiore attivazione delle aree legate ai processi visivi?

Il nostro obiettivo di oggi è quello di capire come Facebook e tutti i Social Networks (SN) abbiano modificato il nostro modo di vivere il coinvolgimento amoroso. Per procedere dobbiamo però analizzare come i comportamenti di affiliazione siano cambiati negli utenti di internet.

I Social Network hanno dato la possibilità ad ognuno di noi di creare la nostra identità. I Networks hanno dato la possibilità a tutti noi evidenziare i lati migliori di noi stessi e di creare, in alcuni casi, una vera e propria seconda identità per poter essere come vorremmo.

Queste tendenze possono influenzare le relazioni amorose?

Sicuramene FB permette di entrare in contatto con un maggior numero di persone, di conoscere diverse personalità, di interfacciarsi con diverse culture e di mantenere i contatti anche a lunga distanza. Nonostante ciò, quanto di vero ci può essere dietro un profilo Facebook? Può indubbiamente essere un rischio affidarsi alla rete sociale mediata da Internet per trovare l’anima gemella, ma, a quanto pare, le reazioni che il nostro cervello avrebbe nell’attaccamento ad un profilo non sono poi così diverse da quelle che si manifestano nella vita reale.

Mediante internet si può sperimentare un sentimento di disconnessione, portato dalla mancanza di contatto fisico e dalla collisione di realtà parallele e diverse, mentre per altri sembra invece essere più facile il coinvolgimento sociale.

Da alcuni studiosi i fidanzamenti online potrebbero essere una forma di coping evitante: una serie di strategie messe in atto da chi non pensa di riuscire ad affrontare i problemi della vita reale e, se fuori controllo, possono portare con sè comportamenti di controllo ossessivo e gelosia.

CURIOSITA’: Lo sapevi che la cioccolata può portare a dei pattern di attivazione molto simili a quelli registrati nelle prime fasi dell’innamoramento a causa della stimolazione del rilascio di endorfine?

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Credits: vsocialize.com

Ora però passiamo a considerare cosa si modifica nel nostro cervello con la creazione di relazioni amorose on-line e come queste cambiano i pattern di attivazione cerebrali.

Innanzitutto si è dimostrato recentemente come l’ampliamento della rete sociale provochi un forte aumento della sostanza grigia dell’Amigdala e di alcune regioni frontali e temporali indipendentemente dal fatto che la relazione sia on-line o nel mondo reale

Inoltre, il dato più accattivante, derivato dalla fMRI (risonanza magnetica funzionale) sembrerebbe essere la formazione di sempre nuove connessioni da parte dell’Amigdala con le aree relative alla cognizione sociale. In particolare, le aree temporali sono maggiormente deputate alla decodifica dei messaggi on line ed all’adattamento della relazione a contesti diversi di sviluppo, mentre l’ippocampo aumenterebbe il suo volume con l’aumento del numero di partecipanti alla rete sociale.

Anche nelle relazioni sociali Serotonina e Ossitocina sono fondamentali nell’inizio di una relazione. Un famoso antropologo negli anni ’90 ipotizzò la teoria del “cervello sociale” secondo cui è grazie alla propensione a formare legami di amicizia e collaborazione che l’uomo ha sviluppato la sua corteccia cerebrale. Oggi, studiando il fenomeno mediatico di Facebook, il medesimo studioso ha formulato l’ipotesi secondo cui l’amicizia non potrebbe essere estesa a più di 150 persone. Infatti, sembrerebbe che senza i Social Network ognuno di noi dedicherebbe più del 40% del suo tempo sociale a sole 5 persone. Ad oggi, con il grande bacino di amicizie che ognuno di noi ha stiamo forse capendo che il nostro bagaglio emotivo viene messo alla prova, come anche le basi neurochimiche della nostra socialità.

Possiamo quindi concludere che l’amore sui social è amore a tutti gli effetti. Riconosciamo tutti i sintomi dell’innamoramento e il nostro cervello invia dei chiari segnali in merito al trasporto psicologico. Sicuramente Internet ha modificato le dinamiche sociali moltiplicando esponenzialmente le possibilità di incontrate l’anima gemella e la nostra epoca ci richiede di adattarci a nuove sfide sociali, sempre con l’attenzione a non esaurire le nostre risorse psicologiche ed emotive.

Dott.ssa Ilenia Levorato

Bibliografia
Anderson, B., Fagan, P., Woodnutt, T., Chamorro-Premuzic, T. (2012). Facebook Psychology: Popular Questions Answered by Research. Psychology of popular media culture.
Bickart, K.C., Hollenbeck, M.C., Barrett, L.F., Dickerson, B.C. (2012). Intrinsic Amygdala–Cortical Functional Connectivity Predicts Social Network Size in Humans. The journal of Neuroscience.
Bickart, K.C.,Wright, C.I., Dautoff, R.J., Dickerson, B.C.,Barrett, L.F. (2011). Amygdala Volume and Social Network Size in Humans. Nat. Neurosci.