Nello sviluppo delle problematiche legate al fenomeno della comunicazione si possono evidenziare due cause scatenanti:
- Problemi di uno degli interlocutori;
- Inibizione psicologica nella comunicazione.
Per ovviare a questi problemi e con l’intento di definire delle linee guida per la comunicazione con persone affette da una disabilità, il governo californiano ha redatto e pubblicato “How do I comunicate with people with disability? (Ten commandments)”. In questo documento vengono descritte 10 regole fondamentali per una comunicazione efficace, che in questa sede sintetizzeremo:
- Parlare in modo diretto;
- Presentarsi al proprio interlocutore in modo adeguato ed adattandosi alla sua disabilità;
- Essere sempre disponibili ad integrare la comunicazione con elementi d’aiuto;
- Se offrite assistenza, aspettate sempre che la vostra offerta sia accettata e aspettate istruzione su come aiutare;
- Trattate qualunque persona affetta da disabilità come trattereste chiunque altro;
- I dispositivi di cui si servono persone diversamente abili sono prolungamenti della loro persona, rispettateli;
- Ascoltate attivamente e facilitate la comunicazione con domande semplici a cui corrispondono risposte semplici;
- Ponetevi sullo stesso livello ed alla stessa altezza di chi vi sta parlando;
- Parlate chiaramente, lentamente e in modo espressivo con chi porta disabilità nell’udito;
- Non essere imbarazzati mentre si comunica.
Credits: Superando.it
Pensiamo possa essere esplicativo analizzare un esempio di comunicazione in situazioni di interazione con persone affette da qualche disabilità.
Ho deciso di portare un esempio riguardante le “learning disabilities” o disabilità d’apprendimento. Partendo dal presupposto che la comunicazione è fondamentale poiché è l’unico modo in cui esprimiamo noi stessi, dobbiamo capire che, per comunicare efficacemente con chi è affetto da difficoltà d’apprendimento, spesso si deve cambiare la propria idea di cosa sia la comunicazione. Il modo migliore per comunicare con chi ha delle difficoltà di questo tipo è con un’interazione faccia a faccia, infatti l’efficacia della comunicazione è veicolata per il 55% dal linguaggio del corpo, 38% dalla voce e 7% dalle parole usate.
Pensate di avere delle parole nella vostra mente, di cercare di esprimerle nel modo migliore possibile e di non riuscire a produrre quello che vorreste. Immaginate di non essere in grado di leggere un contenuto, di non poter raccontare qualcosa, di non riuscire a trovare le parole che vorreste usare, o di non capire parole, frasi ed espressioni. Questo potrebbe farvi sentire inadeguati alla comunicazione. Però, la comunicazione è comunque alla portata di tutti. Tutti possono comunicare anche se alcuni lo fanno in modo diverso. Per questa ragione anche le persone con disabilità nell’apprendimento possono imparare qualunque cosa con l’adeguato supporto, fino a quando saranno supportati a loro volta in modo comprensibile. Alcuni sondaggi dimostrano come le persone con disabilità dell’apprendimento trovano beneficio se alcune regole sono seguite, ad esempio: trovare un buon posto per comunicare, fare domande aperte, controllare se l’interlocutore ha capito intenzioni e contenuti del discorso e usare gesti ed espressioni facciali.
Nella vita di tutti i giorni questi potrebbero essere dei buoni consigli per una comunicazione efficace ma, anche nella comunicazione tra medico e paziente bisogna essere cauti sia per una comunicazione efficace con un paziente affetto da disabilità, sia per comunicare ai familiari di un paziente.
Le persone la cui disabilità affligge direttamente le abilità nella parola e nell’udito sono maggiormente soggette a problematiche nella comunicazione e le barriere appaiono chiare ma, anche nelle patologie in cui la sintomatologia comunicativa è meno chiara è opportuno verificare che la comunicazione avvenga in modo corretto. In America “The American Disabilities Act” (ADA) prevede che i medici e gli altri datori di cure provvedano ad assicurare una corretta comunicazione con pazienti disabili. Questi obblighi prevedono anche l’utilizzo di ausili esterni come un interprete del linguaggio dei segni, materiale brailles, documento con linguaggio semplificato, etc.. , i quali possono essere una possibile soluzione al problema. In ogni caso il vero obbiettivo dovrebbe essere quello di trattare le persone con disabilità come ogni altro paziente rispettando per tanto la loro disabilità e i bisogni che essa comporta.
Stabilire un rapporto |
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Usare un linguaggio appropriato |
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Ascoltare |
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Spiegare chiaramente |
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Comunicare senza parole |
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Tab 1: Come un medico dovrebbe rivolgersi ad un paziente disabile: consigli utili.
Nel comunicare con i parenti dei pazienti si dovrebbe tenere in conto il contesto di vita quotidiana. Ogni paziente potrebbe comportarsi in modo diverso nel contesto familiare, per tanto potrebbe essere utile parlare apertamente con i parenti e condividere le esperienze reciprocamente. Bisogna essere disposti ad accettare eventuali malumori negli interlocutori: non è facile metabolizzare le difficoltà che dovranno affrontare e prepararsi a fronteggiare la preoccupazione per un caro. Cercare di far capire che ogni azione è per il bene del paziente potrebbe aiutare a migliorare la situazione. La più importante regola è però calibrare la comunicazione in base a chi si ha di fronte e al background culturale degli interlocutori.
DA FARE SEMPRE | |
Parlare con regolarità | Parlare regolarmente con i famiiari e non solo in occasioni di consulto. Cercare di fornire le conoscenze ed i materiali perché anche i familiari siano partecipi. |
Condividere le risorse | Per monitorare la condizione con regolarità |
Applicare tutte le capacità d’ascolto | Ascoltare attentamente, ricapitolare i punti salienti della conversazione, considerare i sentimenti degli interlocutori
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QUANDO CI SONO ELEMENTI DA CONDIVIDERE | |
Sottolineare i punti di forza | Far conoscere anche i punti di forza e non solo quelli di debolezza del paziente |
Siate sicuri di essere ben preparati | Impiegate tempo per costruire un sano rapporto, citate sempre le basi scientifiche delle vostre deduzioni |
Incoraggiate i parenti a condividere ogni dettaglio | Ricordate ai famigliari l’importanza di agire precocemente su ogni segnale |
Tab 2: Come parlare con i parenti dei pazienti: consigli utili.
Quanto detto in questo articolo per alcuni potrebbe sembrare scontato nella teoria di ogni giorno, bisogna però ricordare che la teoria andrebbe trasformata in pratica e che anche le piccole cose che si danno per scontate possono cambiare l’esito della comunicazione.
Dott.ssa Ilenia Levorato